È iniziato il 10 luglio e terminerà il 7 agosto il Ramadan (in turco “Ramazan”) 2013.
Il Ramazan, per la rigorosa osservanza del digiuno diurno che ostacola il lavoro e per il carattere festivo delle sue notti, costituisce un periodo eccezionale dell’anno per i fedeli musulmani di tutto il mondo.
Nel corso del mese di Ramazan i musulmani praticanti debbono astenersi, dall’alba al tramonto, dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali, poi possono consumare l’Iftar, il pasto serale, che viene celebrato dopo aver recitato il Maghrib, la quarta preghiera delle cinque obbligatorie previste dalla religione islamica, che deve essere recitata subito dopo il tramonto. Vi rimandiamo al nostro articolo del 2010 nel caso vogliate approfondire l’argomento.
Quest’anno, come ogni anno, i fedeli musulmani di Istanbul hanno celebrato il primo Iftar in molti luoghi della città, chi lo ha fatto condividendo il cibo con i propri vicini, chi si è ritrovato lungo il prato del Corno d’Oro fra Ayakapı e Balat, chi nei parchi, chi nella zona sacra di Eyüp e in tantissimi altri luoghi della metropoli.
Di notevole interesse, soprattutto perché svoltisi in una piazza e una strada di Istanbul che nei giorni e nel mese scorso sono stati teatro di forti tensioni sociali, sono stati gli Iftar di Piazza Taksim e di Istiklal Caddesi.
Il primo, organizzato dalla municipalità di Beyoğlu, ha portato in piazza numerose famiglie che si sono disposte sui tavoli allestiti con grande cura; il secondo, un incredibile e lungo serpentone iniziato davanti al Liceo Galatasaray e che, dopo aver percorso per un chılometro tutta la centralissima pedonalizzata Istiklal Caddesi, terminava alle porte di piazza Taksim, è stato organizzato dagli Anti-Kapitalist Müslümanlar (un gruppo molto attivo nei giorni delle proteste) a cui hanno aderito migliaia di persone della società civile, di tutte le età e di ogni credo politico, una sorta di “yer sofrası” (termine che significa “tavolata per terra” e si riferisce a un’epoca non troppo remota, quando non esisteva l’uso dei tavoli), rinominata per l’occasione “yeryüzü sofrasi” ossia “tavolata globale”.
Una grande festa di pace, dove ognuno ha portato cibo e bevande da condividere con gli altri, una pacifica atmosfera di fratellanza, gioia e serenità, un momento di condivisione sociale che ha unito tutta la città e ha fatto splendere la notte di Istanbul di una tranquilla, appagante, calma.
Questo articolo si riferisce alle manifestazioni di protesta avvenute a Istanbul nel giugno 2013. Se volete informazioni aggiornate sulla Situazione attuale a Istanbul vi preghiamo di leggere questo articolo.
Negli ultimi giorni come tutti saprete a Istanbul ci sono state delle manifestazioni cominciate il 28 maggio per difendere un piccolo parco e sfociate fra il 31 maggio e l’1 giugno in proteste di massa.
Considerata la nostra fondamentale funzione di informazione per i turisti che vogliono visitare Istanbul è nostro dovere cercare di informarvi realmente su ciò che sta accadendo. Gli organi di informazione italiani come al solito sono portati o a sottovalutare o ad amplificare le notizie, rendendole incomprensibili, dato che l’approfondimento è assente e dato che la conoscenza della realtà sociale e politica turca in Italia è generalmente inesistente.
Non fermatevi quindi alle immagini che passano in tv, dato che la situazione è in divenire. Come era prevedibile le televisioni hanno fatto vedere per 4-5 giorni sempre le stesse immagini, e poi hanno smesso completamente di parlare della situazione. Le dinamiche dell’informazione sono sempre le stesse, non c’è da stupirsi.
Ecco quindi un breve riassunto dei fatti che aggiorniamo col passare dei giorni:
Il 28 maggio si è tenuta una manifestazione pacifica di poche migliaia di persone nel Gezi Park, un parco nei pressi di Piazza Taksim. La polizia il 30 maggio ha reagito all’occupazione del parco in maniera violenta, con gas lacrimogeni, idranti e disperdendo i manifestanti.
Questi metodi violenti della polizia hanno creato un moto di solidarietà fra la popolazione, in particolare fra i giovani, aiutati dai social media quali twitter e facebook. In due giorni la protesta è diventata oceanica, centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, giovani, vecchi, bambini, attori, parlamentari, sempre pacificamente, ma la polizia è intervenuta con la forza, ci sono stati violenti scontri con la polizia per tutto il giorno 31 maggio, esclusivamente nelle zone di Taksim e di Beşiktaş. In tutte le altre zone della città la situazione era di assoluta normalità.
Il giorno Sabato 1 giugno, la polizia ha deciso saggiamente di lasciare il campo e piazza di Taksim è stata sede per 10 giorni di un’occupazione pacifica senza nessun intervento della polizia e quindi senza nessun tipo di scontro o tensione.
Martedì 11 Giugno la polizia ha deciso di sgomberare la piazza occupata, e l’ha fatto con i soliti metodi violenti, usando gas e lacrimogeni, l’operazione di sgombero si è conclusa in giornata.
Gezi Park nel frattempo continuava ad essere occupato dai manifestanti, e nonostante i segnali distensivi dei giorni precedenti da parte del Primo Ministro, è stato deciso di sgomberarlo con la forza. Lo sgombero è avvenuto nella notte di sabato 15 giugno e sono seguiti scontri in Piazza Taksim e nelle zone strettamente limitrofe per tutta la giornata di Domenica 16 giugno.
Da quel momento le proteste hanno preso una piega ancora più pacifica, i manifestanti hanno deciso di non occupare più nè la Piazza nè il parco ma di cominciare forme di resistenza gandhiana, oltre all’istituzione di forum di discussione serali in circa 30 parchi della città.
La sera di Sabato 22 giugno un corteo ultra-pacifico in Piazza Taksim, con centinaia di migliaia di persone che portavano in mano dei fiori, è stato ancora una volta disperso con gli idranti e con i lacrimogeni dalla polizia.
Dopo due settimane di calma assoluta, Sabato 6 luglio la polizia è di nuovo intervenuta per disperdere con idranti e lacrimogeni un corteo pacifico su Istiklal Caddesi all’entrata di Piazza Taksim. Lunedì 8 luglio il parco di Gezi è stato finalmente riaperto dal prefetto, dato che una sentenza del tribunale aveva dato ragione ai manifestanti. Inspiegabilmente dopo meno di 3 ore il parco è stato chiuso nuovamente e la gente fatta sfollare sempre con idranti e lacrimogeni.
In totale quindi ci sono stati disordini solo per 6 giorni, le zone della città coinvolte sono state sempre le stesse e molto limitate, ad esempio a Sultanahmet, Eminönü, ma anche a Ortaköy e Üsküdar, non c’è stato il minimo problema ed anzi sarebbe stato difficile accorgersi di quello che stava succedendo.
Questo per restare alla cronaca.
Per un’analisi delle cause di questa protesta sarebbe necessario un approfondimento sulla politica turca degli ultimi 10 anni, ma ciò che è avvenuto qui non ha niente a che vedere con ciò che è avvenuto in Egitto, in Libia, in Tunisia.
La Turchia è sempre stato un paese fuori dagli schemi, qua c’è una democrazia, non c’è una dittatura, c’è al potere un partito che ha un grande consenso popolare dato che ha ottenuto negli ultimi anni degli incredibili successi economici, ha ottenuto il 54% dei voti alle ultime elezioni e forte del suo consenso pensa che abbia il diritto di fare tutto quello che vuole, ma non è così, e chi non è d’accordo protesta.
Questa protesta non ha niente di diverso da altre proteste che avvengono e sono avvenute in Europa negli ultimi tempi, nella Spagna degli indignados, nella Francoforte di Blockupy. Si tratta di movimenti di giovani che vogliono solo un mondo più giusto, più libertà, meno cemento, più cultura, la differenza in questi casi la fa solo la gestione del dissenso da parte delle autorità. Se le autorità reagiscono in maniera scomposta, il popolo si unisce ancora di più, e tutto si trasforma in protesta contro il governo.
Per saperne di più e per avere un’idea più chiara della situazione vi invito a seguire gli aggiornamenti in tempo reale sulla nostra pagina facebook.
L’autrice di questo articolo, scritto nel lontano 2013, è la nostra cara amica Anna Rita Severini. Nel 2022 Anna Rita ha pubblicato un romanzo ambientato a Istanbul, il Museo dell’Innocenza costituisce il centro focale della sua opera. Abbiamo intervistato Anna Rita nel maggio 2022 per parlare del suo libro, consigliamo a tutti di leggere la nostra intervista ed ovviamente di leggere il suo bellissimo romanzo.
Il potere dell’immaginazione di plasmare la realtà: il Museo dell’Innocenza di Orhan Pamuk
Immaginate di essere a Istanbul, precisamente a Beyoğlu, ed entrare in una vecchia casa nel quartiere di Çukurcuma, una bella palazzina di tre piani ben restaurata, dalle pareti color rosso scuro, all’angolo fra Çukurcuma Caddesi e Dalgiç Sokak. Ora è un museo, ma una volta, fra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, ci è vissuta la famiglia Keskin: la giovane e bella Füsun con i suoi genitori.
Qui Kemal Basmacı ha trascorso, in quel periodo, gran parte delle sue serate con questa famiglia, per amore di Füsun; e qui egli ha raccolto centinaia di piccoli oggetti, suppellettili, abiti, foto, ritagli di giornale, documenti che ha conservato con cura negli anni, perché contenevano il ricordo di tutti gli attimi più intensi della sua sconvolgente e sfortunata storia d’amore. In questa casa Kemal ha vissuto gli ultimi anni della sua vita (è morto nel 2007) circondato da tutti questi oggetti per averne conforto, ma soprattutto con il desiderio di organizzarli ed esporli come in un museo proprio qui, in questa casa, dove ha sognato di poter raccontare ai visitatori non solo la sua storia, ma anche la vita quotidiana della Istanbul di quegli anni, della Istanbul che più ha amato.
Credo che con questo stato d’animo si debba entrare nel Museo dell’Innocenza, con la piacevole e seducente illusione che tutto ciò che in questo luogo si rappresenta sia accaduto realmente, mentre la parte razionale di noi sa bene che si tratta di una finzione e che il museo è parte integrante di un progetto realizzato dallo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, nell’arco di più di dieci anni. Tappe basilari ne sono state la pubblicazione del romanzo “Il museo dell’innocenza” nel 2008, l’inaugurazione del museo vero e proprio nell’aprile del 2012 e, subito dopo, la stampa del catalogo dal titolo “L’innocenza degli oggetti” che lo scorso novembre è uscito anche nell’edizione italiana della Einaudi.
In pochi mesi, il museo è già divenuto una delle mete turistiche più frequentate della città, con diverse migliaia di visitatori, ma – come stabilito dallo stesso Kemal nei colloqui con Pamuk quando, alla fine del libro, gli chiede di essere lui a realizzare romanzo e museo – l’esposizione non accoglie più di cinquanta ospiti alla volta, e, dunque, è possibile godere con tranquillità della particolare atmosfera creata al suo interno.
L’allestimento, curato nei minimi particolari dallo stesso Pamuk con il supporto di architetti, artigiani ed altri specialisti, valorizza notevolmente i pezzi esposti: salendo le scale che conducono attraverso i tre piani, si segue una linea continua di 83 bacheche in legno (tante quante i capitoli del romanzo, anche se alcune sono ancora chiuse perché non complete), nelle quali gli oggetti (più di 700 tutti citati nel libro) ci appaiono sistemati in vere e proprie composizioni, quasi dei quadri. E tutto – la sapiente scelta delle luci, i suoni e i rumori riprodotti in alcuni punti del museo, il percorso espositivo che, con lo stesso andamento della spirale disegnata sul pavimento del piano terra (in cui si rispecchiano a loro volta lo scorrere del tempo e lo svolgersi della storia narrata) conduce il visitatore fino alla soffitta in cima alla casa e gli permette di affacciarsi per guardare da lì l’intero museo – tutto concorre alla creazione di uno spazio assolutamente speciale e affascinante.
Ritrovare nelle bacheche gli oggetti che hanno costellato la vicenda di Kemal e Füsun significa anche conoscere un pezzetto della recente storia di Istanbul, della vita vissuta nelle sue case fino a non molti anni fa. E, dunque, il Museo dell’Innocenza non è soltanto il luogo in cui viene raccontata e rappresentata la storia d’amore di due giovani (sulla quale non mi soffermo, rinviando alle numerose recensioni ed interviste presenti sulla rete), ma anche, e forse soprattutto, un atto d’amore di Pamuk verso la città in cui è nato ed è sempre vissuto, verso i quartieri della sua infanzia e giovinezza, verso le strade che ha percorso per anni fantasticando di ambientare un suo romanzo in quella vecchia casa per poi trasformarla in un museo.
E a Istanbul un museo dedicato alla città in questi termini è un’assoluta novità.
Se, per tutti questi motivi, l’esposizione può essere godibile in sé, il mio consiglio è comunque di visitarla dopo la lettura del romanzo (fra l’altro, chi porta con sé il libro entra gratuitamente e risparmia le 25 lire del biglietto d’ingresso che qualcuno ha trovato eccessive; l’addetto della biglietteria appone un timbro con il logo del museo sul biglietto disegnato in una delle ultime pagine). Ritengo che la conoscenza del testo – in cui si sviluppano anche temi più ampi quali le consuetudini sociali nella Istanbul dell’epoca, la conservazione degli oggetti nei piccoli musei, e soprattutto l’amore, il senso del tempo, la felicità – sia determinante per comprendere appieno i contenuti del museo ed apprezzare l’originalità dell’intero progetto, in cui la sovrapposizione impalpabile tra finzione e realtà, tra luoghi della storia e vie/quartieri della città, tra protagonista e autore, non possono non conquistare i lettori-visitatori più attenti. E il catalogo completa mirabilmente la descrizione di questa avventura che ha visto crescere di pari passo romanzo e museo, narrandone la genesi e lo sviluppo dalla prima idea scaturita nel 1982 fino ad oggi.
Al museo si arriva facilmente: percorrendo la stretta Postacılar Sokaĝi, che si diparte dalla Istiklal Caddesi verso il Bosforo e prosegue con Tom Tom Captan Sokak (via su cui si affaccia il Consolato Italiano), si arriva a Çukurcuma Caddesi all’altezza dell’omonimo hammam. Da qui si intravede, distante un centinaio di metri, il grazioso edificio ad angolo color rosso scuro, risalente al 1897 e acquistato da Pamuk nel 1999.
In una decina di minuti a piedi, dalla affollata e vivace Istiklal, coi suoi palazzi e i suoi bei negozi, si arriva così nel cuore di Çukurcuma, un tranquillo quartiere in via di evidente riqualificazione, reso affascinante anche dai numerosi negozi di rigattieri e antiquari aperti lungo le strade principali, dove è piacevole curiosare fra vecchi mobili e oggetti dismessi, sin dagli anni ’70, dalle case di una Istanbul proiettata decisamente verso il cambiamento e la modernità. Anche in alcuni di questi negozi Pamuk, novello collezionista, ha acquistato pezzi che avrebbe poi esposto nel museo, oltre a quelli riprodotti da abili artigiani o avuti da amici e conoscenti per il suo ambizioso progetto.
Un motivo di fascino non secondario del Museo dell’Innocenza è poter riferire i personaggi e le situazioni ai luoghi reali della città: non soltanto l’edificio del museo e le strade che lo circondano, ma anche le vie di Nişantaşı, zona elegante a nord di Piazza Taksim dove si svolge buona parte del romanzo, o le vecchie case in legno di Fatih – quartiere a ovest del Corno d’Oro fortemente ancorato alla tradizione islamica – o ancora le yalı lungo il Bosforo.
Del resto, quasi tutti i romanzi di Pamuk sono ambientati nelle vie di Istanbul in cui egli stesso è vissuto e vive, con la differenza che, in questo caso, come si legge sulla copertina dell’edizione italiana del catalogo, “Orhan Pamuk ha fatto ciò che sembrava esclusiva dei maghi delle fiabe o del Genio delle Mille e una notte. Ha preso ciò che esisteva tra le pagine del suo ultimo romanzo, Il Museo dell’innocenza, e l’ha trasformato in qualcosa di materiale, di fisico, uno spazio da esplorare con tutti i nostri sensi: ha costruito il Museo dell’Innocenza. Un luogo unico al mondo, un tesoro nel cuore incantato di Istanbul: la celebrazione dell’amore, della memoria, del potere dell’immaginazione di plasmare la realtà”.
Sul sito internet www.masumiyetmuzesi.com è possibile trovare tutte le informazioni su contenuti, iniziative, orari di apertura e prenotazioni.
Dimenticavo. Nel romanzo Kemal precisa: “Il Museo dell’Innocenza sarà sempre aperto per gli innamorati che non trovano un posto a Istanbul dove baciarsi”. Anche io ho baciato la persona che amo proprio nella soffitta, di fronte al letto degli incontri d’amore fra Kemal e Füsun che lo stesso Kemal ha trasportato lassù perché il museo fosse per sempre la sua casa. Ed è stato bellissimo.
IMPORTANTE: Se siete arrivati qui cercando informazioni riguardo il Capodanno 2015 vi consigliamo di leggere il nostro nuovo articolo. È comunque opportuno leggere anche l’articolo qui sotto ed anche quelli degli anni passati, dato che i consigli rimangono in gran parte validi. Per il resto fate un giro in tutte le sezioni del nostro blog, in cui potete trovare mille consigli utili su come organizzare il vostro soggiorno a Istanbul.
Come ogni anno, già a partire da novembre, cominciano ad arrivarci numerose richieste di consigli sui migliori locali in cui passare la notte del 31 dicembre.
È già da tre anni che ogni dicembre scriviamo un articolo al riguardo, quindi vi consigliamo di leggere i precedenti articoli del 2011 e del 2012, sia per le informazioni di carattere generale, sia perché i consigli riguardo i ristoranti segnalati rimangono in gran parte validi.
Prima di passare all’elenco dei locali consigliati per il capodanno 2013 vi invitiamo ad avere le idee ben chiare sul tipo di locale che state cercando, per evitare sia di finire in un posto che non è di proprio gusto, sia di perdere tempo cercando qualcosa che in realtà non esiste.
•Se siete alla ricerca di un buon ristorante, in cui semplicemente si mangia bene, si spende il giusto, e non siete interessati a spettacoli, divertimento o panorami, allora vi basterà leggere i nostri articoli dedicati ai ristoranti in generale, sicuri di non sbagliare.
• Se invece siete interessati a panorami sul Bosforo, divertimenti e show di vario tipo, avrete l’imbarazzo della scelta, sapendo però che i prezzi sono alti e la qualità della cena, naturalmente, non sarà elevata.
• Se, come la maggior parte, state cercando un “posto con cucina tipica, in cui non si spenda una follia, con panorama sul Bosforo e magari anche musica dal vivo”, sappiate che questo locale NON ESISTE, quindi dimenticatevi della opzione in questione e concentratevi sulle prime due…
Le segnalazioni che vi facciamo sono quindi orientate alla ricerca di un compromesso. Se trovate qualcosa di vostro gradimento e avete bisogno delle prenotazioni metteteviin contatto con noi.
Armada Hotel Sultanahmet: Hotel 4 stelle che mantiene la sua qualità da anni. C’é la possibilità di godere il panorama sia del Corno D’oro che del Mar di Marmara e del Bosforo. Per la notte di Capodanno hanno preparato un menu completo e verso la mezzanotte si festeggia con lo spettacolo di fuochi d’artificio. Durante la notte vi divertirete con danza del ventre e musica tipica.
Indirizzo: Ahirkapi Sokak No:24, Sultanahmet Prezzo: 120 euro
Four Seasons Hotel Sultanahmet: Magnifico hotel di lusso che si trova nella zona vecchia della città, una struttura architettonica unica e restaurata in maniera stupenda. Il prezzo contiene il menu completo con alcoolici e divertimento.
Indirizzo: Tevkifhane Sokak No:1, Sultanahmet
Prezzo: 170 euro
5. Kat: Locale alla moda nella zona di Cihangir, un tipico rooftop chic della città. Godete dell’ambiente, della musica e dell’incredibile panorama.
Indirizzo: Soğancı Sokak No:7, Cihangir Prezzo: 180 euro
Zarifi Restaurant: Un ristorante dove innanzitutto si mangia benissimo, inoltre si ascolta musica turca di qualita’ dal vivo con vari spettacoli compresa la danza del ventre. Si trova a Taksim, nessun panorama però l’ambiente é davvero unico in città ed il divertimento è assicurato.
Indirizzo: Çukurluçesme Sokak No:12, Siraselviler/Beyoglu Prezzo: 110 euro
Poisson Restaurant: Un ristorante di pesce molto carino ad Ortaköy, si trova proprio sulla costa, buona qualità e il bonus è il panorama sul Bosforo.
Indirizzo: Vapur İskelesi Sokak No:26, Ortaköy Prezzo: 80 euro
Grand Star Hotel Restaurant: L’hotel si trova a due passi dalla piazza Taksim, ha un locale grande all’ultimo piano con un panorama stupendo sul Bosforo. Nel prezzo è compresa la cena e gli spettacoli di danza del ventre.
Indirizzo: Sıraselviler Caddesi No:45, Taksim Prezzo: 110 euro
Levendiz Rum Meyhanesi: Meyhane (tipico locale di tradizione greco-turco) rivisitato con bel panorama. Il divertimento é garantito.
Indirizzo: Muallim Naci Caddesi No:71, Kuruçeşme Prezzo: 120 euro
Karaköy Liman Lokantası: Un posto ormai classico e molto piacevole a Karaköy, si mangia bene e c’è anche il panorama sul Bosforo
Indirizzo: Rıhtım Caddesi No:3, Kemankeş Mahallesi Prezzo: 125 euro
Nomads: Locale internazionale (con sede anche ad Amsterdam). Menu completo con specialità del medio oriente ed alcolici senza limiti. La notte continua nella sala discoteca con tanti spettacoli sempre in stile orientale fino alle 4 di mattina.
Indirizzo: Muallim Naci Caddesi No: 65, Kuruçeşme Prezzo: 300 euro
Cezayir Restaurant: Ottimo ristorante con cucina elaborata, definita come rappresentante della ‘nuova cucina turca’. Qua niente feste pazze, ma i sapori saranno protagonisti.
Indirizzo: Hayriye Caddesi No:12, Galatasaray/Beyoğlu Prezzo: Ancora non comunicato
Per chi non è interessato alla cena consigliamo due ottimi club ed un party:
Nublu: Il nuovo locale di İlhan Erşahin, dopo il successo a New York arriva finalmente in città. Vale la pena passare per la festa di fine anno. Ancora il programma per la serata non è stato comunicato.
Wake up call: Per gli amanti della musica elettronica un club molto interessante e frequentato dai locali. Sarà aperto fino alla mattina.
Suada Yılbaşı Partisi: Suada è una piccola sola artificiale sul Bosforo, l’opportunità è quella di passare il capodanno fra Europa e Asia. Ci sara’ una festa con il concerto di Yalın, cantante molto bravo e amato.
Indirizzo: Suada, Kuruçeşme Prezzo: 50 euro per il biglietto d’entrata che comprende solo il concerto e 2 drinks.
Per chi vuole passare invece la serata in piazza sfidando il freddo e la folla, consigliamo di stare alla larga da Taksim e di andare al Nişantaşı Street Party, nel qurtiere di Nişantaşı. Come ogni anno anche quest’anno si festeggia per la strada con un programma organizzato dalla municipalità. Il programma comincia a mezzogiorno e dura fino a oltre la mezzanotte. Ci saranno tanti DJ che suonano, il concerto di un bravissimo cantante turco Bora Uzer e i fuochi d’artificio alla fine. Occhio alla folla, c’é sempre l’opzione di infilarsi in una via parallela e prendere qualcosa in un locale vicino.
Indirizzo: Abdi İpekçi Caddesi, Nişantaşı
Ci sono arrivate alcune richieste da persone che vogliono passare la serata in barca, con cena e divertimenti a bordo, lungo il Bosforo. Sicuramente un’esperienza molto affascinante e per questo vi consigliamo un paio di opzioni. Nei prezzi sono compresi la cena con i drinks, la musica dal vivo e gli spettacoli di danza del ventre.
A partire dal 4 maggio 2012 la compagnia low-cost Air One effettuerà collegamenti diretti dall’aeroporto Marco Polo di Venezia ad Istanbul Sabiha Gökçen. La tariffa parte da 39 euro per il tragitto di sola andata, quindi è possibile trovare delle offerte a 78 euro andata/ritorno, in assoluto la tariffa più economica al momento per raggiungere Istanbul.
Facciamo quindi il punto della situazione riguardo le 5 compagnie che effettuano collegamenti diretti dall’Italia a Istanbul:
Alitalia: volo diretto da Roma Fiumicino a Istanbul Atatürk (offerte anche da Milano, Torino, Bologna ed altre città italiane, ma sempre con scalo a Roma)
Turkish Airlines: voli diretti da Bologna, Genova, Torino, Milano Malpensa, Venezia, Roma e Napoli (in questo periodo si trovano interessanti offerte a partire da 200 euro a/r ed anche l’offerta speciale per San Valentino 2 al prezzo di 1)
Pegasus: voli diretti da Bergamo Orio al Serio e da Roma.
Blu-express: volo diretto da Roma (cancellato il volo diretto da Milano).
Air One: volo diretto da Venezia.
Il panorama di offerte aumenta sempre di più ed è ormai molto semplice oltre che economico raggiungere Istanbul.
AGGIORNAMENTO 2015: La compagnia AirOne ha chiuso i battenti nel settembre 2014 ed anche Blu Express ha eliminato la tratta Roma-Istanbul. per informazioni più aggiornate sui voli dall’Italia alla Turchia rimandiamo alla nostra pagina sempre aggiornata: Dall’Italia a Istanbul