Rosso Istanbul di Ferzan Özpetek, il film e il libro

“Dopo Istanbul ho amato molti mari. […] Ma il mare che porto dentro, come un sasso levigato dall’acqua e raccolto sulla riva, è quello della mia adolescenza. E’ il Mar di Marmara. Uscivo di casa, con l’asciugamano al collo, attraversavo il giardino e andavo al mare a piedi. C’era una piccola baia dove potevamo noleggiare le barche a remi. C’erano i quattro ragazzi che affittavano le barche: il venditore di köfte, le polpette di carne. E c’era lui, Yusuf”.

Un ritorno che si fa ricordo. Il regista, protagonista di queste pagine, viaggia verso la sua Istanbul, per ritrovare in essa le suggestioni di un tempo. Una città che non rinuncia ad essere la Città, dove i destini si intrecciano e il rosso è più di un colore. Ferzan Ozpetek ci racconta dei luoghi della sua infanzia e di una madre che ripensa “bellissima e malinconica. […] con i suoi segreti e le sue lacrime” e che si presenta ora con il suo “sguardo troppo lontano, il passo incerto, le mani deboli e fragili, e quello smalto scarlatto”.

I ricordi si modificano come i luoghi e le persone, ma i colori rimangono vivi e si fanno riconoscere, come il rosso e il blu di certi tramonti sul Bosforo o come il rosso intenso e vivo del succo di melograno. Ritornare è ripercorrere le strade di un tempo e respirare la malinconia dell’assenza; è rivivere le emozioni di un passato ancora presente attraverso le immagini sbiadite della memoria.

Così il protagonista (il Lui di queste pagine) descrive le donne della sua infanzia, la distanza del padre, l’amore per Yusuf e la casa, nel quartiere Kalamış, con le sue stanze che oggi ripercorre, buie e vuote, con una dolce amarezza. Un viaggio tutto interiore per rimettere insieme frammenti di emozioni ancora vive e per dare alle cose il loro giusto significato.

“Amore. Che cos’ho imparato sull’amore? Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più”.

Un viaggio nei ricordi

Ozpetek ci spiega come in quei ricordi si annidi il germe della sua ispirazione poetica: il traghetto per Karaköy, il vecchio cinematografo Emek, con le sue poltroncine di velluto rosso; i dolci della pasticceria Baylan a Kadıköy; il glicine viola nella villa dei vicini, le kofte speziate preparate secondo la ricetta segreta dei genitori e la stazione di Haydarpaşa, sul mar di Marmara, da cui un tempo partivano i treni per “un Oriente vicinissimo”.

La Istanbul che il regista ritrova è anche quella dei giorni di Gezi park, quelli della rivoluzione di un popolo di manifestanti scesi in piazza per difendere la propria libertà.

“E poi è rosso, rosso ovunque, per tutti i giorni che seguono, freneticamente. Al ritmo delle pentole che le donne anziane con il velo battono alle finestre per dire che sì, anche loro sono d’accordo, stanno dalla parte dei manifestanti. E’ rosso per i garofani scarlatti che i manifestanti portano per strada, che offrono ai militari: segno di pace, di rivoluzione, di resistenza”.

Così racconta l’altra protagonista del libro, Anna (la Lei di queste pagine). Un viaggio, il suo, che improvvisamente prenderà una direzione e un significato tutti nuovi, alla scoperta di una città che non ha paura di esistere. Travolta dagli eventi dei giorni della protesta, la donna in fuga incrocerà la strada del regista per ritrovare con lui il senso delle parole.

“E’ facile scomparire e far finta di non esserci, sedersi per terra in un angolo, sui gradini della terrazza, dimenticare vassoio, bicchieri, invitati, pensare solo al profumo dei tigli, alla luna sul Bosforo.”

Istanbul è la protagonista

La Istanbul di queste pagine ha l’intensità della voce di chi la conosce e l’ha vissuta davvero, di chi sa guardarla con lo sguardo di un tempo, di chi si sente turco anche a migliaia di chilometri di distanza e di chi assiste fiero al coraggio di una ferma resistenza alle forzature di un’orribile globalizzazione.

E’ la Istanbul “di chi sta cercando di distruggere parchi e vecchie ville per far posto a hotel di lusso e shopping center; della paura diffusa fra la gente di un’islamizzazione sorda e autoritaria; della voglia degli studenti di resistere, della loro protesta, anche solo attraverso un graffito colorato dipinto sui muri”.

Rosso Istanbul ci parla di una città che nella sua straordinaria ecletticità e modernità sa proteggere le tradizioni e il significato delle cose. E’ un omaggio al viaggio, ai ricordi, alle partenze e ai non ritorni, alla nostalgia del passato che non se n’è mai andato.

Le parole di Ferzan Ozpetek scivolano in un flusso narrativo che procede sapientemente attraverso luoghi familiari. Un romanzo breve che ha tutto il sapore di una dichiarazione d’amore. Tra realtà e finzione il regista de Le fate ignoranti e di Saturno contro – solo per citarne alcuni – ci conduce per mano tra le vie di Istanbul, svelandoci i segreti di una città che, a distanza di anni, continua ancora a stupirlo.

Il film

Il film di tutti coloro che hanno vissuto questa città e che nonostante tutto continuano a tenerla viva.”

Così Ferzan Ozpetek definisce la sua ultima pellicola e mai descrizione avrebbe potuto toccarci più da vicino.

Rosso Istanbul uscirà nelle sale italiane il 2 marzo 2017 ed è ispirato all’omonimo romanzo parzialmente autobiografico di Ferzan Ozpetek, che torna a girare nella sua città natale dopo esattamente 20 anni e dopo molti successi raccolti in Italia.

Il film a livello narrativo si discosta dal romanzo in modo da rendere la trama più efficace dal punto di vista cinematografico, ma rimangono i temi centrali: il ritorno a casa, il viaggio emotivo, la nostalgia. Ed ovviamente Istanbul, che come lascia intendere il titolo, è la protagonista principale.

Non solo i colori e le atmosfere di questa città, che peraltro a dispetto del rosso che la identifica possono diventare spesso cupe, ma perfino i suoni ed i rumori di Istanbul, tanto che il regista ha volutamente limitato le musiche all’interno del film per dare risalto alla multiforme colonna sonora prodotta dalla città stessa.

Una pellicola quindi imperdibile per gli amanti di Istanbul, la cui visione ci auguriamo possa risvegliare l’interesse che gli italiani hanno sempre avuto nei suoı confronti.


Nonostante tutto

Istanbul Balat Neve

Si è appena concluso un anno decisamente brutto e difficile. Per noi, per Istanbul e per la Turchia in generale.

Il 2017 purtroppo non è iniziato nel migliore dei modi.

Come avete notato la nostra attività sul blog è ferma da parecchio tempo. E’ da molti mesi che non pubblichiamo nessun nuovo articolo.

La sequenza di tragici eventi ci ha provocato una specie di blocco psicologico, costringendoci a farci delle domande sul nostro lavoro e sulla nostra funzione.

Ogni volta che eravamo sul punto di ricominciare a scrivere, un nuovo fatto doloroso colpiva il Paese e di riflesso colpiva noi, relegandoci nuovamente al silenzio.

Il timore di venire fraintesi alimentava i nostri dubbi.

Pubblicare un nuovo articolo sui migliori ristoranti che abbiamo provato negli ultimi mesi significa negare quanto di terribile sta accadendo? Parlare dello splendore di alcuni quartieri significa invogliare i turisti a visitare una città poco sicura?

Chi lavora nel settore turistico come noi quest’anno ha subìto più di ogni altro le conseguenze della situazione legata al terrorismo. Qualsiasi cosa scritta da un esponente del settore viene ritenuta poco credibile, atta a minimizzare le circostanze per interessi personali.

La credibilità è stata negli anni il nostro maggiore punto di forza. La sola eventualità che potesse essere messa in dubbio ci ha portati ad un silenzio autoimposto.

Ma adesso ci siamo stancati di stare zitti.

Ricominceremo a scrivere di questa città perché è quello che sappiamo fare. Perché prima di diventare il nostro lavoro è stata la nostra passione. Perché nonostante tutto la città continua a vivere e noi viviamo con lei. Perché qui vivono 16 milioni di persone, vivono i nostri amici, e fra le altre vive anche una bellissima comunità di circa tremila italiani. Perché anche se schiacciata dal dolore questa città conserva ancora la sua bellezza unica. Ed è questa bellezza che ci tiene attaccati a lei.

A cosa servirà?

Servirà soprattutto a noi, per ritrovare il nostro equilibrio.

Servirà a voi, prima o poi, perché in ogni caso qui non c’è la guerra e non è vietato venire. E comunque tutto questo, un giorno vicino o lontano, finirà.

Servirà, ci auguriamo, a farci sentire la vostra solidarietà e la vostra vicinanza, perché adesso ne abbiamo davvero bisogno.

Abbiamo aperto questo blog 6 anni fa con la sola volontà di condividere la bellezza. Continueremo a farlo, nonostante tutto.


Istanbul è sempre qui

Istanbul panorama

Gli attentati avvenuti nei mesi scorsi a Istanbul, come era logico aspettarsi, hanno inflitto un pesante colpo al settore turistico.

Abbiamo ricevuto molte mail di persone che avevano programmato vacanze in Turchia e manifestavano indecisioni, timori, paure. La maggior parte ha cancellato direttamente il viaggio.

Noi, in una situazione come questa, non siamo nella condizione di dare consigli, perché si tratta esclusivamente di sensazioni personali, la paura d’altra parte è un sentimento soggettivo.

Non bisogna dimenticare infatti che l’obiettivo del terrorismo, come dice la parola stessa, consiste nel diffondere il terrore. Lo scopo non è sicuramente quello di fare più danni possibili in termini di vittime, ma è di creare panico ed insicurezza colpendo luoghi sensibili e simbolici.

I due episodi di gennaio e di marzo hanno colpito in entrambi i casi due luoghi centralissimi della città ed hanno avuto perciò un impatto emotivo molto forte. Lo scopo è quindi stato raggiunto.

Dal momento in cui siamo tutti costretti a convivere con questa situazione di insicurezza generalizzata, può essere utile staccarsi dalla dimensione emozionale e provare a concentrarsi su aspetti più razionali. In questo caso le statistiche ci danno una mano.

Nei due episodi terroristici hanno perso la vita 15 persone, a seguito di questi episodi molte persone hanno cominciato ad evitare di prendere i mezzi pubblici (anche se i due attentati non sono avvenuti sui mezzi pubblici). Conosco molte persone che non prendono più la metro per recarsi al lavoro ma utilizzano la macchina. Ad Istanbul ogni anno si verificano circa 40mila incidenti stradali nei quali perdono la vita circa 250 persone, una media di 20 al mese.

Se rimaniamo legati agli aspetti razionali ci rendiamo conto facilmente del paradosso.

Ma non è per niente facile rimanere razionali, ed è proprio questa la sfida che ci troviamo davanti non solo noi abitanti di Istanbul, ma anche abitanti di Parigi, di Bruxelles, e di altre città nel mirino fra cui purtroppo città italiane.

Istanbul è una città di 16 milioni di abitanti e la vita in ogni caso deve andare avanti come sempre, le strade sono affollate, i ristoranti e i bazar sono pieni, si va al festival del cinema, si va allo stadio, il Beşiktaş di Quaresma e Mario Gomez sta vincendo lo scudetto, il Vakıf Bank di Giovanni Guidetti ha vinto il campionato di pallavolo femminile, il Fenerbahçe di Gigi Datome si gioca il successo nella final four di Eurolega di basket, Ferzan Özpetek sta girando in città il suo nuovo film.

Tutto procede come prima, e se così non fosse peraltro il terrorismo avrebbe vinto.

Certo per adesso mancano i turisti, ma torneranno. Magari spinti dai prezzi dei biglietti aerei che si sono abbassati di parecchio (il volo da Bologna costa solo 25 euro con Pegasus), magari invogliati dalle offerte degli hotel in città che applicano sconti fino al 60%, o magari semplicemente per non darla vinta al terrore.

Noi, in ogni caso, siamo qui.


Capodanno 2024-2025 a Istanbul

Come celebrano i Turchi la venuta del nuovo anno? Com’è Istanbul la sera del 31 dicembre? Quali sono le opzioni per passare al meglio quella notte?

Quelle che da noi vengono chiamate “festività natalizie” sono diventate il secondo periodo più importante di vacanze per gli italiani, e sono quindi molti i turisti che arriveranno ad Istanbul per fine anno o per l’inizio dell’anno nuovo. Ricordiamo quindi preventivamente a tutti di consultare bene la nostra Guida di Istanbul e di esaminare le nostre offerte di visite guidate.

La notte del 31 dicembre è diventata, in tutto il Mondo, la notte in cui “bisogna” divertirsi, la festività pagana per eccellenza, riconosciuta e celebrata in tutti i continenti, un enorme party globale. E il Paese della Mezzaluna non fa certamente eccezione.

C’è parecchia confusione riguardo l’albero di Natale, che qui viene utilizzato per addobbare la casa proprio in occasione del 31 dicembre. Non bisogna peraltro dimenticare che prima di convertirsi all’islam, i Turchi pagani erano soliti adornare un pino in onore del Sole e che la tradizione ha poi probabilmente raggiunto i paesi nordici tramutandosi col passare del tempo in simbolo del Natale. Quindi una tradizione che molti secoli fa era turca è tornata qui per vie traverse ingenerando non poca confusione sui significati da attribuirle.

In effetti, ed in maniera non sorprendente, le opinioni riguardo la festa non sono ben definite, anzi sono spesso contraddittorie. Ma alla fine, in seguito all’inevitabile integrazione nell’economia mondiale e “grazie” all’opera di motivazione dei capitali privati, un senso psicologico di “festa necessaria” si è stabilizzato nella società.

Come risultato, specialmente ad Istanbul, le celebrazioni di fine anno hanno acquisito una struttura più orientata ai locali notturni. Ciò significa che bisogna decidere in anticipo (circa 2-3 settimane prima) il posto in cui si vorrà passare la serata. Può essere un club, un bar, un concerto, una discoteca, un ristorante che organizza un evento speciale. Quindi ci sono davvero poche differenze rispetto a ciò che succede in Italia.

Gli hotel più grandi ed i ristoranti più famosi preparano tutti degli show speciali con cantanti o artisti famosi, vendendo un biglietto che include nel prezzo consumazioni illimitate di bevande alcoliche, oltre alla cena per chi preferisce. Anche tutti i locali ed i club più grandi organizzano delle feste-concerto per le quali bisogna prenotarsi in anticipo.

E per quanto riguarda le strade? La zona di Taksim ed in particolare Istiklal Caddesi è totalmente invasa da una marea di persone proveniente dalle periferie della città, ed è altamente sconsigliato decidere di attendere la mezzanotte in strada senza un piano preciso. Istanbul è una città di 16 milioni di abitanti e rimanere in balia della folla inusuale di quella notte non è per niente raccomandabile. Molto meglio partecipare ad una cena speciale in un bel ristorante o ad uno show in un locale alla moda, ricordandosi ovviamente di prenotare.

Prima di passare all’elenco dei locali consigliati per il capodanno 2024-2025 vi invitiamo ad avere le idee ben chiare sul tipo di locale che state cercando, per evitare sia di finire in un posto che non è di proprio gusto, sia di perdere tempo cercando qualcosa che in realtà non esiste.

Se siete alla ricerca di un buon ristorante, in cui semplicemente si mangia bene, si spende il giusto, e non siete interessati a spettacoli, divertimento o panorami, allora vi basterà leggere i nostri articoli dedicati ai ristoranti in generale.

Se invece siete interessati a panorami sul Bosforo, divertimenti e show di vario tipo, avrete l’imbarazzo della scelta, sapendo però che i prezzi sono alti e la qualità della cena, naturalmente, non sarà molto elevata.

• Se, come la maggior parte, state cercando un “posto con cucina tipica, in cui non si spenda troppo, con panorama sul Bosforo e magari anche musica dal vivo”, sappiate che questo locale NON ESISTE, quindi dimenticatevi della opzione in questione e concentratevi sulle prime due…

• Non bisogna dimenticare che questa notte in Turchia si festeggia in una maniera che subisce più del solito influenze occidentali, quindi anche nei menu fanno la loro comparsa piatti di derivazione americana, francese e italiana, con esiti spesso discutibili.

Quasi tutti i locali richiedono un pagamento anticipato a seguito della prenotazione. Se non potete provvedere alla prenotazione in maniera autonoma e avete bisogno di una prenotazione potete contattarci al nostro indirizzo mail. Specifichiamo che possiamo prenotare qualsiasi locale, anche fra quelli non elencati.

Zarifi

Uno dei pochi locali che unisce alla qualità della musica dal vivo e degli spettacoli anche una cucina di alto livello. E’ un locale autentico frequentato da persone del posto. La cena viene accompagnata dalla musica dal vivo e a alla fine si balla con la musica tradizionale. La cucina é molto curata e i piatti sono tipici della tradizione turco-greco-armena. Buon rapporto qualità-prezzo.

Indirizzo: Çukurluçeşme Sokak No 13, Siraselviler, Beyoğlu
Prezzo: 230 euro, alcolici compresi illimitati

Lokanta 1741

Situato sulla terrazza dello storico Cağaloğlu Hamamı, il ristorante boutique offre un menu sofisticato della cucina di Istanbul, tutto sotto la direzione dello chef Durukan Özgen.

Indirizzo: Alemdar Mah, Profesör Kazım İsmail Gürkan Cad. No 34, presso Cağaloğlu Hamamı, Fatih
Prezzo: Ancora non comunicato

Matbah Restaurant

Ristorante di cucina ottomana, molto curato sia dal punto di vista estetico che gastronomico. Atmosfera elegante, situato in zona Sultanahmet. Il menu é il prodotto delle ricerche negli archivi ottomani, i piatti sono preparati come erano fatti nelle cucine del palazzo dei sultani. Solo cena niente musica o spettacoli.

Indirizzo: Caferiye Sokak No 6/1 , Sultanahmet
Prezzo: Ancora non comunicato

Four Seasons Hotel Sultanahmet

La scelta migliore per una serata in grande stile. Edificio storico ottomano, restaurato con buon gusto e diventato hotel di lusso. Il menu é raffinato, accompagnato da vini selezionati. Ambiente chic, codice di abbigliamento formale. Possibilità di ammirare i fuochi d’artificio dalla terrazza.

Indirizzo: Tevkifhane Sokak No 1, Sultanahmet
Prezzo: Ancora non comunicato

Armada Hotel

Hotel ormai simbolo della penisola storica, anche quest’anno hanno un menu ricco e musica per ballare. A mezzanotte si ammirano i fuochi d’artificio dalla terrazza con una vista molto aperta sul Bosforo.

Indirizzo: Ahırkapı Sokak No 24, Cankurtaran
Prezzo: 150 euro

Seven Hills Restaurant

Il ristorante si trova nel cuore di Sultanahmet su un terrazzo magnifico, con panorama a 360 gradi della città vecchia e del Bosforo. Il programma per la sera comincia alle 19.30 e comprende sia dj set e musica dal vivo con spettacoli di danza del ventre. A mezzanotte si ammirano i fuochi d’artificio dal terrazzo e si prosegue con dj set fino a tarda notte. Il ristorante è rinomato per la sua qualità, segnalato anche dalla rivista Food & Wine.

Indirizzo: Cankurtaran Mahallesi, Tevkifhane Sokak No 8, Sultanahmet
Prezzo: Ancora non comunicato

Taps Bebek

Locale alla moda, ambiente giovanile e trendy, uno dei pochi posti direttamente sul Bosforo con prezzi accessibili. Possibilità di scegliere cena + party oppure solo party.

Indirizzo: Cevdet Paşa Caddesi No 119, Beşiktaş
Prezzo: Ancora non comunicato

Oligark

Night club e ristorante, al momento il più trendy della città, situato in riva al Bosforo. Possibilità di scegliere cena + party/bar oppure solo party/bar.

Indirizzo: Kuruçeşme Mah. Muallim Naci Cad. No:58, Beşiktaş

Prezzo: Ancora non comunicato

Radisson Blu Ortaköy

Hotel di lusso sul Bosforo, che ospita al suo interno un buon ristorante con bellissimo panorama.

Indirizzo: Çırağan Caddesi No 46, Beşiktaş
Prezzo: Ancora non comunicato

Çırağan Palace Kempinski

Sicuramente l’ambiente più speciale ed esclusivo della città, il palazzo dei sultani di tarda epoca ottomana sul Bosforo adesso ospita un hotel 5 stelle extra lusso e due ristoranti. I menu vengono accompagnati da musica e dallo spettacolo di fuochi d’artificio.

Cena di gala nel salone da ballo: Cena a buffet e musica dal vivo (dress code). Prezzo: Ancora non comunicato

Tuğra Restaurant: Offrirà un menu ottomano molto particolare (dress code). Prezzo: Ancora non comunicato

Indirizzo: Çırağan Caddesi No 32, Beşiktaş

Capodanno in barca sul bosforo

Passare la sera di capodanno in un’imbarcazione sul Bosforo é sicuramente un’attività suggestiva, soprattutto per i turisti che sono in visita della città. Questa alternativa é anche abbastanza comune fra gli abitanti di Istanbul. Le tariffe dipendono dalla grandezza della nave, dalla professionalità della compagnia organizzatrice, dalla presenza di agevolazioni come ad esempio il transfer da/per hotel. I menu sono generalmente simili e non di altissima qualità, tutti comprendono bevande alcoliche senza limiti e la cena completa. La cena viene sempre accompagnata da intrattenimento musicale, danza del ventre e vari altri spettacoli.

Dentur: Ancora non comunicato

Lufer: Ancora non comunicato


Tour e workshop fotografici a Istanbul

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La nostra attività di agenzia turistica ci ha visti fin dall’inizio rivolti verso un tipo di turismo non convenzionale, lontani dal turismo di massa. L’interesse che nutriamo verso itinerari più alternativi, quali quelli di Fener e Balat e del lato asiatico è dovuto ad una serie di ragioni, che risultano evidenti alla lettura dei nostri articoli.

Un motivo importante e da non trascurare è la rilevanza che tali itinerari possiedono dal punto di vista fotografico. Le architetture di vari periodi, panorami e scorci pittoreschi, le scene di vita quotidiana, costituiscono fonti di ispirazione inesauribili per gli appassionati di fotografia.

Durante lo svolgimento dei nostri tour, ci siamo resi conto di quanto la diffusione delle fotocamere digitali abbia incrementato la passione per la fotografia; reflex, fotocamere compatte ma anche semplicemente i più moderni modelli di smartphone producono immagini di alta qualità alla portata di tutti.

Abbiamo nel frattempo ricevuto molte richieste di persone interessate a svolgere dei veri e propri tour fotografici. Ciò che in passato ci ha trattenuto dall’organizzarli è stata la volontà di cercare la formula giusta.

L’idea di fondo che ci ha motivati è quella di offrire un tour fotografico che non sia una semplice passeggiata alla ricerca di cliché da immortalare bensì un percorso ragionato, in grado di fornire una chiave di lettura del contesto sociale, spesso complesso ma comunque ricchissimo, che la città nasconde dietro alle sue meraviglie.

Non bisogna peraltro tralasciare gli aspetti tecnici, un fotografo amatoriale spesso possiede solo conoscenze molto basiche, e bastano pochi consigli di un esperto per ottenere risultati decisamente migliori.

Una volta codificata la formula giusta abbiamo avuto la fortuna di trovare il collaboratore giusto:

Italo Rondinella, è un fotografo documentarista che ha scelto Istanbul come base del suo lavoro già da diversi anni. Collabora con vari media internazionali, producendo foto e video reportage di politica, attualità e cultura. Dal 2011 è fotografo ufficiale della Biennale di Venezia durante l’inaugurazione delle mostre internazionali d’arte e di architettura. Potete farvi un’idea del suo lavoro visitando il suo sito internet: www.italorondinella.com/

Sotto la sua guida offriamo tour fotografici giornalieri, nonché la possibilità di programmare specifici workshop fotografici della durata di 2 giorni.

Per maggiori informazioni sia riguardo i tour giornalieri, sia riguardo i workshop, vi preghiamo di contattarci via mail, vi forniremo tutta la relativa documentazione.

Foto © Italo Rondinella